Parte 1

Storicamente e culturalmente siamo soliti associare il clero a persone integerrime fedeli ai voti di Castità, Obbedienza e Povertà che a loro vengono imposti all’atto della consacrazione.

Probabilmente nella provincia Piacentina non funziona più così, anche perchè uno degli uomini più ricchi dal punto di vista del proprio patrimonio è guarda caso un monsignore, a titolo prettamente personale; ricostruiamo la sua storia e le sue particolari frequentazioni.

Per correttezza di cronaca non ci presteremo a segnalare il nominativo del prelato ma è nostro interesse raccontare tutta la vicenda particolarmente “curiosa” che aleggia intorno a quest’uomo.

Partiamo dalla storia recente, a Piacenza nel centro della città esiste un monastero millenario, sede agostiniana in passato, e che oggi è una struttura pressochè ad uso e consumo del singolo monsignore che la abita; al suo interno ci sono patrimoni di opere d’arte che risultano di sua proprietà, stimati in oltre quindici milioni di euro !!!

La prima domanda che nasce spontanea è in che modo questo sacerdote abbia potuto accumulare una ricchezza personale tanto ingente svolgendo la sua attività come semplice sacerdote prima in un paesino di montagna e poi come prete di parrocchia e solo recentemente monsignore nel centro della cittadina emiliana.

Nella normalità, ad un qualsiasi cittadino italiano, sarebbe scattato un accertamento da parte delle istituzioni preposte alla vigilanza finanziaria in quanto tanta ricchezza poteva solo derivare da attività di impresa, oppure, essere di proprietà della Chiesa (sacrosanto e giustissimo) ma non di certo di un singolo uomo che dichiara da anni alle autorità fiscali del paese un umile reddito da sacerdote, con tutti i vantaggi e privilegi del caso.

Abbiamo cercato di capire da dove provenissero questi denari con i quali il sacerdote ha acquistato queste opere nel tempo; è stato un lavoro molto complesso anche perchè l’uomo non permette a nessuno di avvicinarsi ai documenti; noi ci siamo riusciti e abbiamo avuto tra le nostre mani certificati di proprietà di centinaia di opere tutti intestati alla stessa persona; donazioni spontanee ? Potrebbe essere una spiegazione plausibile, ma come si spiegano 16.000 donazioni spontanee ? E tutte donazioni di opere di alto pregio ? Quadri antichi, dipinti di artisti e maestri famosi, etc….

Sicuramente il sacerdote avrà svolto il suo compito con grandissima dovizia di particolari nel riguardo delle povere anime del territorio, che però, a quanto abbiamo appreso non sono mai state particolarmente “felici” dell’operato del prelato.

Il personaggio in questione è anche particolarmente attento alla propria immagine, più che alle pene dei suoi parrocchiani che una volta spremuti a dovere non vengono più nemmeno accolti nella sua canonica, conduce trasmissioni televisive, si fa pubblicare biografie (del tutto diremmo strutturate ad arte) con tanto di sponsor simil rally automobilistico.

Insomma un incantatore di serpenti che ha abbracciato la croce ?